Il canyoning è un’attività sportiva che viene praticata in montagna a stretto contatto con la natura e che consiste nella discesa delle forre, ovvero dei canali rocciosi e tortuosi che convogliano l’acqua dei torrenti verso valle, lungo percorsi che si snodano tra le pareti ripide delle montagne con giochi d’acqua, tra scivoli, cascate e vasche naturali. La loro discesa, che può presentare diversi livelli di difficoltà, viene effettuata con un misto di trekking, nuoto e tecniche alpinistiche utilizzando un equipaggiamento “mare e monti”, composto di mute da sub e attrezzatura per l’arrampicata con funi. Si tratta senza dubbio di un’attività molto divertente e sicura, soprattutto se praticata a livelli di difficoltà media con il supporto dell’esperienza di guide ed istruttori professionisti. Il Fosso di Riancoli è una delle gole torrentistiche più conosciute e frequentate del Lazio per il livello di difficoltà sostenibile anche dai principianti. Chiarito che il canyoning può essere praticato con elevati margini di sicurezza, può tuttavia diventare uno sport estremo (Deap Canyoning) se praticato senza istruttore, senza uso di funi e tuffandosi da altezze pericolose.

  • Il fosso di Riancoli si trova immerso nella splendita cornice della Riserva Naturale Regionale dei Monti Navegna e Cervia (Regione Lazio), nel territorio di SanLorenzo di Collalto Sabino. All’inizio, tra le rovine del vecchio mulino ad acqua “La Mola di Tra Le Vene”, il fosso appare come un tranquillo corso d’acqua percorribile a piedi con una piacevole passeggiata sul greto del torrente, con piccoli guadi. Procedendo la discesa diventa ancora più suggestiva e inforrata nella gola, percorribile a tratti con l’utilizzo di funi per disarrampicate o a nuoto o con scivoli e tuffi con tanto divertimento. Per i locali il torrente è “il Rio Sfondato” un luogo profondo e misterioso dove le acque precipitano nel vuoto ed i ragazzi di altri tempi imparavano a nuotare. Oggi, per gli appassionati della natura e dell’aventura, rappresenta un viaggio nelle ere geologiche e nella natura più selvaggia. Negli anni ’80 ci fu un primo parziale attrezzamento di alcune pareti rocciose con moschettoni e funi da parte di Paolo De Santis, noto paesano di San Lorenzo, appartenente al Nucleo S.A.F (Speleo Alpino Fluviale) del  Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed oggi guida canyon espertissima che opera anche sul posto. Successivamente il percorso venne attrezzato dall’Associazione Italiana Canyoning ( A.I.C.), poiché inserito nel progetto Procanyon; all’altezza del salto più alto della forra è posta una targa dell’associazione. Lasciatevi trascinare per un istante dalle immagini emozionanti di questo video. Buona visione